Il Popolo Sardo cerca il suo riscatto ancora una volta. Per il 10 Novembre, giovedì è previsto un grande raduno, una mobilitazione generale che porterà i movimenti di artigiani e commercianti liberi, i precari della scuola, il mondo dell'associazionismo,i comitati anti equitalia, gli studenti, rappresentanze dei pastori e le aziende agricole sotto sfratto a Cagliari in Viale trento dalle 8.00 del mattino.
Spero che anche i disoccupati partecipino a questa civile e costruttiva manifestazione.

Saranno le donne ad aprire la mobilitazione con uno sciopero della fame ad oltranza che inizierà lunedì 07 Novembre sempre davanti al palazzo di Viale trento.  Sei donne che con un atto di coraggio e con la loro silenziosa e decisa protesta chiederanno che l'art 51 dello statuto speciale della Sardegna venga rispettato, che le nostre aziende possano costruire un futuro senza essere vessate da strozzini legalizzati come equitalia , che i loro Figli possano ritrovare la felicità ed il benessere in una terra Libera , che il popolo sardo possa rinascere.



La Non violenza è l'arma piu' letale che abbiamo contro questa classe dirigente che non Dirige e non ascolta il popolo, io spero davvero che ci sia molta determinazione a restare, per chiedere a gran voce una vera sovranità fiscale, unica strada per iniziare un percorso pacifico di liberazione.

Lo stato italiano deve ai sardi 10 miliardi di euro , una vertenza che i nostri politicanti hanno sempre affossato, minimizzato ed ancor peggio strumentalizzato per dirottare il consenso che stanno perdendo giorno dopo giorno. Una battaglia che da anni è stata portata avanti da movimenti indipendentisti moderni e pacifici
come l'iRS fin da tempi non sospetti con decisione e coerenza.

Io sono convinto che se il popolo resterà unito, composto e non cederà ai ricatti, non svenderà ancora una volta la propria dignità, sono convinto che se nessun idiota in cerca di scontro rovinerà questa iniziativa riusciremo per lo meno a iniziare un cammino deciso verso il diritto alla Vita. Noi scegliamo la vita di questa nostra terra, noi scegliamo di poter decidere di impegnarci per costruire una nazione sarda sovrana dove in prima fila ci saranno i giovani preparati e  meritevoli.


l’art.51 dello Statuto speciale della Sardegna che dispone:


“La Giunta regionale, quando constati che l’applicazione di una legge o di un provvedimento 
dello Stato in materia economica o finanziaria risulti manifestamente dannosa all’Isola, 
puo’ chiederne la sospensione al Governo della Repubblica, il quale, constata la necessità 
e l’urgenza, puo’ provvedervi, ove occorra a norma dell’art. 77 della Costituzione”.

Sardigna custa e s'ora de si scidai, diaderus.