Traduci questo Blog

Noas de Importu mannu | News

Sardigna Scida! Bring the Noize!
Raccontiamo storie... Raccontiamoci storie
interviste, racconti, frammenti di vita, proposte, opere ed omissioni , questo non è un Blog Vetrina ma un Flusso energico , uno scarico di libero di idee. dove tutti siete i benvenuti.

|| BAN ||

|| BAN ||

Post più popolari

BLoG EXPreSs

Etichette | tags

2012 (2) alcoa (1) alessandro carta (1) ambiente (2) antipolitica (2) arte (7) artista (1) artisti (3) auguri (1) balotelli (1) benzina (2) boschi (1) cagliari (1) calcio (1) calura (1) campidanesu (1) campidanu (1) caritas (1) casteddu (1) cd (1) chicano (1) comandante sardo (1) comunicazione (2) connessione latina (1) consulta dei movimenti (1) consumismo (3) cordas et cannas (1) crisi (9) critica (4) cultura (8) culture (4) diario (9) diritti (3) disoccupazione (1) donne (1) ecologia (1) embrago (1) europei (1) eventi (8) feminas (1) festival (3) fueddu (1) funk (1) fuoco (2) futuro (3) Gesuino deiana (1) giovani (2) globalizzazione (1) glocale (2) idee (2) iglesias (3) incendi (1) inchiostro (1) indipendenza (8) infame (1) Italia (1) latin power (1) lavoro (3) libertà (10) limba (1) lingua sarda (1) linguista (1) logudoresu (1) lotte (1) maloscantores (3) maloscantores caldo afa estate (1) mariopischedda (1) maya (1) merda (2) merda comunicazione (1) miniere (1) musica (9) nadale (1) nasodoble (1) natale (1) natura (2) natzioni sarda (1) nazionale italiana (1) non violenza (1) nuoro (1) nuovi poveri (1) ogliastra (1) olbia (1) oliviero beha (1) opinioni (1) opportunità (1) oristano (1) paese (1) paolo villaggio (1) paskixedda (1) pecore (1) pensieri (2) piromane (1) poesia (1) politica (2) popolo (1) povertà (1) progetti (1) quilo (4) referendum (1) reflex (1) riflessioni (2) rockbus (1) rockwool (2) sa razza (5) sardegna (24) sardi (17) sardigna (11) sardinia (19) sardo (4) sardu (1) sassari (2) sciopero (2) sentidu (1) Siae (1) soberania (10) sociale (2) società (1) sole (5) sonai (1) sovranità (5) spread (2) storia (10) storie (13) sulcis (4) tasse (1) tatto (1) tatuaggi (1) terra. magia (2) vecchi (1) vertenza (1) villaggio (1) visioni (1) vita (6) volare (5)
venerdì 5 agosto 2011
La giornata è splendida e fuori ci sono almeno trenta gradi, in questa estate climaticamente macchillotta, non si poteva sperare in meglio. 
Monto sul mio Carro e procedo in direzione Sulcis, Campo Pisano , presidio rockwool. 
Viaggio verso Iglesias, nel profondo sud, la città dove sono cresciuto, dove ho lasciato ricordi, vittorie e sconfitte.
Sono stato contattato da Barbara e Mimmo che con molta gentilezza e simpatia mi hanno proposto una cosa semplice:
Regalaci qualche rima , esponila al rockbus museum in cambio di un bel cumbidu e di una giornata da passare insieme. Sono sempre restio e diffidente quando si parla di lotte operaie, forse perchè a volte non capisco più gli operai e come noi tutti siamo potuti arrivare ad accettare simili ricatti. I giochetti del potere, la svendita dell'identità svendita delle terre, in cambio di occupazione. Occupazione, lavoro, sviluppo. Disoccupazione, futuro incerto, inquinamento mentale ed ambientale.  
Il progetto industriale ormai è fallito da tempo per tanti motivi. Lo sappiamo. Non ho voglia però di fare pippe e pseudo analisi politiche che vanno tanto di moda , non ho voglia oggi in questa bella giornata di Agosto di cercare i colpevoli di tutto questo casino. Anche perchè sò che i colpevoli in fondo siamo tutti noi. 
La questione rockwool, fabbrica di lana di roccia all'avanguardia era esplosa qualche anno fa. Una delle poche realtà ancora attive ad iglesias, questa bella città spesso bistrattata , dimenticata e anche un pò preda di clientelismi che tengono in vita alcune vecchie volpi della
politica sarda.Mi hanno detto "...questa città sta morendo lentamente."  
Ora la lana di roccia la fanno in India. Resta alle porte della cittadina solo uno scheletro che si aggiunge agli altri scheletri post industriali e post minerari che consegnano al sulcis una sorta di suggestivo paesaggio alla MadMax. 



Ma con Barbara e Mimmo sono stato chiaro. Io regalo le mie rime ma rappresenterò la mia idea di Sardegna quindi massima libertà di espressione anche davanti a quelle bandiere sindacali di cui sono sempre molto diffidente. Loro ci stanno. Tutti ci stanno. Questo è dialogare , questo è scambiare per costruire qualcosa. 
Sudo e viaggio, ascolto un po di musica. Penso. Il Sulcis appare all'orizzonte e la strada scorre veloce. 
Dopo la vertenza rockwool gli operai occupano la fabbrica ma la città sembra lasciarli soli o quantomeno non aver il coraggio di difendere cio' che resta. Una città forse svogliata, rassegnata. Gli operai spostano la loro Lotta nel presidio di Campo Pisano davanti ai cancelli dell'Igea. L'igea... ma questo è un'altro post. 
Ed è lì che arrivo. davanti a me il colorato museo RockBus. Un vecchio pulman blu. Il Bus del rock. Il presidio museo. Affianco una piccola baracchedda, dove vedo persone indaffarate
ad apparecchiare e preparare sa mesa po su cumbiduIl rockBus è lì e mi aspetta con tutta la sua gente intorno. Strette di mano e presentazioni, salgo ed è musica. 


Fabrizio lo ritrovo dopo almeno 20 anni, una carambata. Ci abbracciamo forte e quasi mi stritola, est mannu perdiu. Ci ritroviamo dopo tanti anni, cresciuti, ognuno con le sue storie da raccontare. 
Fabrizio fu uno dei primi breackers dell'isola. Uno della vecchia scuola sul serio. Anche io seguendo le sue gesta provai a ballare per strada ma con scarsi risultati e molti lividi. 
Fabrizio ha un bel sorriso, quel sorriso di chi sta lottando per qualcosa e sa che nonostante tutto ha già vinto. Subito stappa e mi porge una birretta fresca.
Con gli operai ci sono anche altri Artisti venuti dall'italia per esporre le loro opere , per portare la loro testimonianza. Arte dura, senza paura e senza censura. Il rockBus è li' , fermo, imponente e la sua presenza è imbarazzante per quei vecchi compagni operai che hanno deciso di accettare altre condizioni e passano li davanti per entrare a lavorare. Ognuno ha le sue ragioni.
Subito penso alla solita guerra tra poveri ed alle divisioni. Dividi et Impera. Ma noi, ora siamo tutti seduti a sazzarci alla grande. Si ride, si scherza e si discute. Meglio di un palloso convegno. Petza arrustia , binu e cerco di capire. Ascolto con attenzione.  Sono qui per ascoltare non per fare il Vip,  tantomeno per giudicare quello che fanno o che hanno fatto. 


Arriva Giacomo ak Zagu, musicista iglesiente fortissimo ed impegnato nel portare il suo messaggio di felicità e di pacifica ribellione ad un sistema che non funziona piu', Zagu ci da una mano portandosi dietro un dignitoso impiantino audio. Monto la consolle. Arriva il presentatore ufficiale Matteo che fa un intro degno di uno speacker sul ring. Prendo il microfono. Dico quel che penso, tutto. Il RockBus rappresenta una forma di azione culturale, di lotta nuova. Vorrei un Rockbus in ogni posto dove questa Sardegna, la mia nazione sarda,  sta crollando pezzo
dopo pezzo.
Faccio rime, non so fare altro. Alcune escono bene e si chiudono altre si inceppano. Alcune pesano e qualche faccia è perplessa. Il piu' bel regalo lo fa Fabrizio che prende il microfono e improvvisa in Sardo davanti ai suoi fratelli e sorelle. Stile.
Si continua con musica e cazzeggio. Mimmo e Barbara documentano l'azione.Mi piace questo elemento lontano da quel piccolo mondo di crastulimini di facebook. Questa è realtà e piu' tardi la vomiteremo sul social odiato ma preferito da tutti. La realtà entra, invade il virtuale e non il contrario. Si canta ancora mentre dentro il bus si dipinge, si fotografa, si espone. Balletti sulcitani.  
La giornata passa veloce ed è ora di staccare la presa ma il BUs resta li' e continuerà a suonare il suo Rock. Tore Corriga chiude con un bel messaggio di speranza; il rock è la sua azione è speranza.
Siete tutti i benvenuti a bordo, non abbiate paura , qui nessun controllore , nessun biglietto per la corsa. Prossima fermata solo la felicità o la soddisfazione di aver contribuito a cambiare 
qualcosa in custa conca, chi sa genti tenit unu pagu drommia. ( in questa testa che la gente ha un po' narcotizzata ) 
Mi scuso se non ho nominato tutti ma credo che nessuno si offenda per questo. Continuiamo a Raccontare storie, continuiamo a Guardare in fondo. 


ph.B.Ardau 
official group http://www.facebook.com/group.php?gid=265250597991

0 commenti: